Economia spagnola in ripresa

Economia spagnola in ripresa. È quanto afferma oggi in un articolo il quotidiano El Pais, indicando come questo ultimo trimestre sia il primo nel quale si ha registrato un bilancio positivo in comparazione con lo stesso periodo dell’anno precedente, dopo sette tremestri consecutivi di bilanci in rosso.

È probabilmente presto per gridare alla fine della crisi, ma si tratta comunque di un segnale positivo che da indicazioni sulla ripresa economica spagnola, dopo quasi due anni di bilanci in rosso. Dopo i primi segnali di ripresa nell’occupazione registrati in Catalunya e le previsioni positive per il 2011 del Ministro del Lavoro, ecco finalmente un altro segnale incoraggiante nel quadro della ripresa economica della Spagna.

Occupazione in ripresa in Catalunya

Secondo i dati pubblicati dalla stampa spagnola, il passato mese di luglio ha fatto registrare un recupero record dell’occupazione (o comunque un calo della disoccupazione, poiché i numeri di questo parlano) nella regione della Catalunya, con un decremento di disoccupati pari a 15070 unità, corrispondente a un calo del 2,72% rispetto al mese anteriore.

Si tratta del quarto mese consecutivo nel quale i dati relativi alla disoccupazione stanno calando e in assuluto del miglior dato dal luglio del 1998. Sicuramente la stagione turistica ha avuto un impatto positivo su queste statistiche, permettendo a molte persone di trovare un lavoro, acnhe se magari solo a carattere stagionale. In generale comunque il numero di contratti stipulati nel mese di luglio è in forte crescita rispetto al mese precedente, con l’incremento maggiore ancora una vota fatto registrare proprio in Catalunya con un aumento pari al 19,51%.

I segnali sono dunque decisamente positivi, anche se certamente è ancora presto per parlare di fine della crisi o di ripresa economica. Quel che è certo è che alcune regioni economiche particolarmente forti, come appunto la Catalunya con il suo motore trainante nella capitale Barcellona, resistono in maniera decisa alla crisi generalizzata e sembrano confermarsi come oasi nelle quali, per chi ha professionalità da offrire al mercato, ci sia la possibilità di trovare buone possibilità di lavoro.

Prove di sciopero generale in Spagna

Ieri, 8 giugno 2010, Madrid e Barcellona sono state attraversate da due imponenti cortei organizzati da sindacati, in protesta contro i tagli agli stipendi dei funzionari pubblici. UGT (Unión General de Trabajadores, l’Unione Generale dei lavoratori) e CC OO (Confederazione Sindacale delle Commissioni Operaie) si sono date appuntamento per quella che per molti è stata la prova per uno sciopero generale di protesta contro la situazione economica spagnola attuale e i tagli operati dal governo Zapatero, sempre più impopolare.

Tutto fermo comunque fino al 16 giugno, data in cui il governo dovrà approvare un nuovo decreto che, se verrà ritenuto lesivo degli interessi dei lavoratori, potrebbe dare il via a manifestazioni ancora più imponenti e generalizzate.

Ecco un link con le immagini dello sciopero di ieri.

Zapatero approverà la riforma lavorativa il 16 giugno

Il governo Zapatero approverà il prossimo 16 di giugno la riforma lavorativa proposta nel Consiglio dei Ministri. La scelta della data non è casuale, ma bensì dovuta alle esigenze di presentarsi al Consiglio Europeo che si terrà il giorno successivo a Bruxelles, alla chiusura della presidenza di turno da parte della Spagna, con un progetto pronto.

Zapatero ha affermato che “la riforma è necessaria per aiutare a creare nuovi posti di lavoro” e che avrà effetti su “aspetti essenziali del mercato del lavoro“. Vista la crisi del mercato del lavoro che ha subito la Spagna recentemente si aspetta con interesse questa manovra che potrebbe ricreare condizioni favorevoli in un mercato che sta patendo una delle peggiori crisi degli ultimi anni.

I tassisti spagnoli imbrogliano i turisti italiani

Un tassista spagnolo fa salire un turista italiano, inizia così l’imbroglio. Questo è il travestimento scelto dagli ispettori della OCU (l’organizzazione dei consumatori) per esaminare i tassisti di 13 città spagnole. I risultati sono stati pessimi sia per i clienti che per i tassisti: di 193 corse effettuate, solo 3 sono risultate perfette. Le infrazioni sono la regola, ben 2,7 irregolarità riscontrate in media in ogni corsa. Infrazioni di ogni genere. Ad esempio, un autista sevigliano si “concesse” una mancia di nove euro per una corsa verso l’aeroporto. Nell’11% delle corse dei presunti clienti italiani, il percorso venne allungato, soprattutto a Siviglia, a Bilbao e a Madrid. Questa è un’infrazione grave, mentre lieve è considerto il fatto che le tariffe non siano visibili dal passeggero, un dato riscontrato nel 24% dei casi.

“Abbiamo scelto di travestire gli investigatori da italiani perché nella maggior parte dei casi, i reclami sul comportamento dei tassisiti sono da parte di turisti”, ha spiegato il portavoce della OCU, Ileana Izverniceanu. La stessa associazioni sottolinea però che non si tratta di uno studio statistico, ma piuttosto di una diagnosi dei peggiori mali.

“Siamo indignati”, replica il presidente dell’Unione Nazionale del Taxi (Unión Nacional del taxi), José Luis Funes, che annuncia misure legali contro la grave ingiuria subita, sostenendo che quelli della OCU sono dei “sensazionalisti che cercano soltanto di farsi pubblicità”.

La OCU ha scoperto che i taxi hanno aumentato abbastanza il costo della vita, essendo un 58% più cari rispetto al 2001, anno in cui si valutò per l’ultima volta questo servizio.

Se non volete essere presi in giro (come spesso capita agli italiani), ecco le raccomandazioni della OCU: assicurarsi che si veda il tassametro, prestare attenzione ai supplementi sul tariffario, conoscere il percorso che si vuole compiere e chiedere una ricevuta se si intende presentare un reclamo. E occhio alla fattura, deve avere tutti i dati, incluso il numero di licenza dell’autista.