Lavorare a Barcellona come cameriere

Per molti dei nuovi arrivati a Barcellona, soprattutto per chi non ha una conoscenza approfondita della lingua, una delle opzioni più immediate per iniziare a lavorare è quella di cercare lavoro come cameriere in uno dei tanti bar o ristoranti ubicati un po’ dappertutto nella città.

Ovviamente le zone più turistiche sono quelle dove in maniera maggiore si concentrano i locali e grazie al clima mite di cui gode la città, non c’è un’autentica alta stagione: in tutte le epoche dell’anno migliaia di turisti visitano la capitale catalana, così che in tutto l’anno bar e ristoranti di Barcellona cercano personale, anche perché in questo settore è normale che ci sia una rotazione abbastanza serrata.

Per chi è alle prime armi, la zone più centrica e turistica alla quale mi riferisco è quelle che si allarga dal Raval alla Barceloneta, e che comprende quindi anche i quartieri del Barrio Gotico e del Born. Qui si trovano dei “must” per i turisti: la tradizionale passeggiata sulla Rambla, la plaza Catalunya, i numerosi bar del multietnico Raval, le bellezze artistiche e le strade strette del Gotico e del Born, con le sue piazze che si affacciano su splendidi monumenti come la chiesa di Santa Maria del Mar, e infine la Barceloneta, con le sue terrazze sul lungomare e i bar tipici di questo quartiere di pescatori.

Se nel centro si trova la maggior parte dei locali, è anche vero che chi vuole lavorare come cameriere a Barcellona non dovrebbe escludere anche altre zone della città, ad alta concentrazione di locali, sia bar che ristoranti, come ad esempio il pittoresto quartiere di Gràcia o Poble Sec, entrambi molto vitali sia di giorno che la sera.

Economia spagnola: previsioni FMI

Nonostante le previsioni di ripresa economica, secondo il FMI la Spagna sarà uno dei paesi che avrà un recupero tra i più lenti dalla crisi economica mondiale. Il Fondo Monetario Internazionale, nel suo ultimo studio sulle previsioni economiche, conferma una crescita dell’economia del 4% a livello globale, tuttavia tra i paesi ricchi la ripresa non sarà così marcata, e nello specifico, l’economia spagnola dovrebbe registrare segnali di ripresa nell’ordine di un punto percentuale soltanto nel 2011.

 

Disoccupazione in Spagna

Il dato sulla disoccupazione in Spagna è cresciuto a marzo per l’ottavo mese consecutivo, aggiungendo altre 35.988 persone al numero fatto registrare in febbraio (4.166.613), la cifra più alta dal 1996.

In un anno il numero di disoccupati in Spagna è aumentato di 561.211 persone secondo il Ministero del Lavoro, in un panorama che ha fatto registrare i peggiori risultati nei settori dei servizi, dell’agricoltura e dell’industria.

A marzo, la disoccupazione in Spagna è aumentata in 13 comunità, con la Catalogna e la la Comunità Valenciana in testa a questa speciale classifica. Nelle Baleari invece, nel mese di marzo si è registrato un calo di quasi due punti percentuali sul tasso di disoccupazione.

Per quanto riguarda invece le province, Barcellona è quella che ha fatto registrare l’incremento più consistente nel numero di disoccupati, con 7.110 persone in più, mentre (sempre all’interno della Catalogna) Girona è l’unica provincia catalana che ha ridotto il numero di persone senza lavoro, con 916 persone in meno iscritte nelle liste di disoccupazione.

Un dato positivo si registra invece per quanto riguarda i lavoratori autonomi, un dato che secondo il Segretario di Stato della Seguridad Social, Octaviano Granado, sta a significare un recupero dell’economia spagnola.

Tornando a parlare di dati relativi alla disoccupazione in Spagna in termini di settori (pur continuando a riferirci ai lavoratori autonomi), il settore che ha registrato la caduta più significativa è quello dell’industria manifatturiera, seguita dalle costruzioni e dal commercio. Chi invece fa registrare un trend inverso sono il settore alberghiero, le attività sanitarie e i servizi sociali.

In generale, la disoccupazione in Spagna è cresciuta soprattutto tra le donne e gli stranieri, che hanno fatto registrare rispettivamente un aumento dello 0,38% e dello 0,56% rispetto al mese precedente.