Per rispondere a questa domanda la peggior cosa che possiamo dire è una banalità, qui inizia il colloquio vero e proprio e dare una buona risposta a questa domanda farà capire al nostro interlocutore quanto abbiamo “investigato” in merito all’azienda che ci ha contattato. Grazie alle nostre ricerche potremo sapere se l’azienda è coinvolta in attività nelle quali ci piacerebbe lavorare o verso le quali sentiamo di poter apportare qualcosa a livello professionale, così che partendo da questa base di informazioni sarà più semplice rispondere alla domanda “perché vuole lavorare per la nostra azienda?”, fornendo motivazioni pratiche e con una base reale, non la solita frase fatta che non ci differenzierà dagli altri candidati.
Ovviamente cercheremo di “modellare” le nostre risposte in base a quella che è l’attività principale dell’azienda, per cui se stiamo partecipando ad un colloquio per un’organizzazione finanziaria, cercheremo di concentrare in quella direzione i nostri interessi e motivazioni.
Se ci accorgiamo che dobbiamo inventare di sana pianta una risposta a questa domanda e che per esempio abbiamo chiaro che realmente non ci interessa il settore nel quale opera l’azienda, la cosa migliore (anche in tempo di crisi, credetemi!) è quella di rendersi conto che non dovremmo perdere il nostro tempo (e quello del nostro interlocutore) in un colloquio per ottenere un lavoro che no nci interessa e che difficilmenet ci soddisferà professionalmente.
È importante anche per questo cercare di raccogliere quante più informazioni possibili sull’azienda, in modo da non venir collocati in una posizione nella quale non renderemmo al 100%: è importante ricordarsi che l’obiettivo è trovare un lavoro soddisfacente, non solo lavorare perché è necessario farlo.