Nel 2012 è previsto un aumento medio degli stipendi del 2,4% in Spagna, una decima parte meno che quest’anno, secondo uno studio presentato da Mercer. Secondo la società di consulenza le aziende non basano i propri incrementi salariali sulla crescita dell’inflazione, come era abituale negli anni precedenti, ma preferiscono scommettere sulla competitività tramite una politica di contenimento degli stipendi.
La Spagna è stato l’unico paese europeo nel quale gli stipendi hanno avuto un aumento al di sotto del IPC negli ultimi anni, sebbene questo sia compensato dagli “eccessi” del 2008 e 2009, quando si registrarono gli incrementi più alti del continente.
Lo studio osserva anche un leggero aumento delle retribuzioni variabili a corto termine e un incremento considerevole degli incentivi a largo termine (dal 35% del 2010 al 43% del 2011), vincolati sempre più ai risultati aziendali.
Sicuramente la situiazione economica spagnola e mondiale ha influito notevolmente anche nella diminuzione dell’assenteismo, sceso al 3%. Senza dubbio lo studio mostra come le aziende spagnole stiano iniziando a guardare al futuro e quasto potrebbe rivelarsi come una strategia chiave per uscire finalmente dalla crisi economica.