La Previdenza Sociale perde altri 30mila contribuenti stranieri

La Seguridad Social (la previdenza sociale in Spagna) ha perso 31.300 contribuenti stranieri durante lo scorso mese di ottobre ed ora il totale di lavoratori stranieri che lavorano in Spagna ammonta a 1.785.362 unità, come informa il Ministero del Lavoro e dell’Immigrazione.

Con la diminuzione di ottobre, il sistema della Previdenza Sociale registra per il quarto mese consecutivo la diminuzione di lavoratori stranieri, con un calo totale di oltre 65.000 contribuenti. Del totale degli immigrati iscritti presso la Previdenza Sociale alla fine del decimo mese dell’anno, la maggior parte risulta iscritta con regime generale (è anche il regime che ha fatto registrare la diminuzione maggiore), seguiti poi dai lavoratori impiegati nel settore agrario e dai liberi professionisti (entrambi i settori hanno però registrato un aumento di iscritti). Scendendo più in dettagli nei dati forniti dal Ministero, scopriamo che del totale di 263.993 stranieri registrati nel Régimen General de la Seguridad Social, il 23,12% lavora nel settore alberghiero, il 17,08% nel commercio e l’11,20% nel settore amministrativo e nei servizi. È dunque in questi settori che la crisi ha colpito più duramente, almeno per quanto riguarda i lavoratori stranieri in Spagna, un dato che ci interessa direttamente.

Per quanto riguarda invece l’identikit dello straniero lavoratore in Spagna, il rapporto tra Unione Europea e paesi extracomunitari è di circa 1 a 2 (667.194 UE – 1.118.168 resto del mondo). Tra i lavoratori provenienti da paesi non comunitari, 206.860 risultano essere di nazionalità marocchina, 135.126 ecuadoriana e 97.178 colombiana, seguiti dai cinesi (con 86.653 contribuenti) e boliviani (82.843). I lavoratori che invece provengono dall’Unione Europea vedono la predominanza di rumeni (287.225), italiani (62.958) e bulgari (54.789), seguiti dai contribuenti britannici (53.767) e portoghesi (48.945).

Se invece osserviamo i dati relativi alle singole comunità autonome, Catalunya e Madrid risultano essere i grandi poli di attrazione (poteva essere diversamente?), con il 43.38% dei contribuenti stranieri (rispettivamente 395.502 in Catalunya e 378.957 a Madrid), seguiti dall’Andalusia con 209.965 lavoratori stranieri e dalla Comunità Valenciana con 189.136. Fanalini di coda (escludendo le città autonome di Ceuta e Melilla) sono la Cantabria (con appena 11.902 contribuenti stranieri), le Asturie (15.015) e La Rioja (16.307).

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